L’oggetto di un’email è il primo contatto reale tra un brand e il suo destinatario. In pochi caratteri si gioca la possibilità di conquistare l’attenzione o di essere ignorati, condizionando in modo decisivo l’efficienza dell’intera campagna. Una scelta di parole calibrata e pertinente riesce ad aprire la strada al contenuto, mentre un oggetto generico o fuori contesto rischia di seppellire anche il miglior messaggio nella cartella della posta eliminata.

Chiunque si occupi di automazione DEM o di workflow email sa quanto conti catturare l’interesse già a partire dal primo sguardo. Il tasso di apertura è infatti il risultato diretto della credibilità, della pertinenza e dell’attrattiva che l’oggetto riesce a trasmettere in pochi secondi.

Per questo motivo la scrittura dell’oggetto richiede attenzione specifica, metodo strategico e un costante lavoro di osservazione dei dati di risposta.

Caratteristiche di un oggetto efficace

Scrivere un oggetto che funziona nell’email marketing significa rispettare alcuni criteri fondamentali, tutti orientati alla chiarezza, alla rilevanza e alla coerenza con il contenuto dell’email stessa.

Un buon oggetto si distingue per:

  • Brevità: ideale tra i 30 e i 50 caratteri, per essere ben visibile anche da dispositivi mobili.

La chiarezza diventa essenziale, evitando formule ambigue che potrebbero confondere o disorientare il destinatario. Ogni parola deve essere scelta per suscitare interesse immediato, senza ricorrere a forzature o a eccessi di emotività.

 

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La pertinenza rispetto ai bisogni e agli interessi del pubblico target rimane il filo conduttore di ogni oggetto efficace. L’email deve mantenere la promessa contenuta nell’oggetto, pena una rapida perdita di fiducia e un aumento dei tassi di disiscrizione.

L’urgenza o l’esclusività, d’altra parte, possono essere introdotte con naturalezza, suggerendo un valore concreto o una scadenza reale, senza mai sfociare in pressioni artificiose.

Tipologie di oggetto: scegliere lo stile giusto

È bene precisare che non esiste una formula unica che garantisca il successo. Esistono invece diversi stili di oggetto, ciascuno adatto a situazioni e target differenti.

Un oggetto informativo si concentra sul fornire un dato preciso, come una novità o un aggiornamento utile. Esempio: “Nuova guida pratica al marketing B2B 2025”.

Un oggetto emozionale punta invece a stimolare la curiosità o il coinvolgimento personale, ad esempio: “Scopri il segreto delle aziende che crescono davvero”.

Un oggetto promozionale, infine, evidenzia un’offerta concreta o un vantaggio immediato: “Sconto esclusivo del 20% sui nostri database aggiornati”.

La scelta dipende dal contenuto, dall’obiettivo della campagna e dal livello di relazione che si è già instaurato con i destinatari. Le campagne di automazione DEM, per esempio, traggono spesso beneficio da una combinazione ragionata di diversi stili, distribuiti lungo il workflow marketing.

L’importanza dell’A/B testing sugli oggetti

Scrivere un oggetto efficace richiede attenzione, competenza e sensibilità verso il proprio pubblico, ma nessuna intuizione, per quanto accurata, può sostituire la verifica diretta sul campo. L’A/B testing si conferma uno strumento essenziale per misurare l’efficacia reale degli oggetti, offrendo la possibilità di trasformare ipotesi di scrittura in dati concreti su cui basare decisioni strategiche.

La metodologia è semplice nella teoria ma richiede rigore nell’applicazione. Consiste nell’inviare due versioni della stessa email, identiche nel contenuto ma con oggetti diversi, a due campioni casuali e statisticamente significativi del database. L’obiettivo è osservare quale oggetto riesce a generare un tasso di apertura più elevato, segnalando così una maggiore capacità di attrarre l’attenzione e stimolare la curiosità dei destinatari.

Per ottenere risultati affidabili, è fondamentale isolare la variabile oggetto come unico elemento di differenziazione tra le due email. Modificare più fattori contemporaneamente, come il preheader o il mittente, comprometterebbe la validità del test, rendendo difficile attribuire con certezza l’effetto di ogni singola modifica.

Il monitoraggio attento del tasso di apertura costituisce il primo indicatore utile, ma può essere integrato da altri dati, come il tempo di visualizzazione o la percentuale di clic, per ottenere un quadro più completo del comportamento degli utenti. Ripetere questi test periodicamente consente di rilevare l’evoluzione delle preferenze, di adattarsi ai cambiamenti di abitudini del pubblico e di perfezionare continuamente la strategia di scrittura.

In un contesto di automazione DEM e workflow marketing, integrare l’A/B testing nella gestione ordinaria delle campagne non solo migliora l’efficienza email ma contribuisce a costruire una comunicazione sempre più aderente ai bisogni e alle aspettative del proprio target. Ogni test riuscito arricchisce il patrimonio di conoscenze a disposizione del brand, rafforzando la capacità di parlare in modo autentico e convincente con i propri interlocutori.

Errori comuni da evitare nella scrittura dell’oggetto

Tra gli errori più frequenti rientrano l’uso eccessivo di emoji, le maiuscole forzate e la ripetizione di formule generiche come “Imperdibile!” o “Offerta speciale!”.

Un altro scivolone è rappresentato dagli oggetti fuorvianti: promettere contenuti che poi non trovano riscontro nel testo interno danneggia la fiducia costruita faticosamente. L’aderenza tra oggetto, preheader e corpo dell’email resta invece il fondamento su cui costruire un rapporto solido con il destinatario.

Anche l’eccessiva lunghezza dell’oggetto va evitata. Gli utenti che leggono le email da smartphone vedranno solo i primi 35-40 caratteri, quindi ogni parola in più rischia di togliere forza al messaggio.

La relazione tra oggetto, preheader e contenuto

L’oggetto e il preheader lavorano insieme come una coppia affiatata. Mentre l’oggetto deve suscitare interesse immediato, il preheader può fornire un’informazione complementare, un invito all’azione o una contestualizzazione.

Un esempio efficace può essere:

  • Oggetto: “Database aziende aggiornato: prendi un vantaggio reale”
  • Preheader: “Scopri come raggiungere decision maker selezionati in pochi clic.”

Anche il corpo dell’email deve essere pensato in coerenza con quanto promesso. Un lettore che si sente tradito da un contenuto incoerente difficilmente concederà una seconda possibilità.

Monitorare l’efficienza degli oggetti

Una strategia di email marketing efficace richiede un monitoraggio attento dei dati relativi agli oggetti. Oltre al tasso di apertura, è utile osservare metriche come il tasso di clic, il tempo di lettura e il tasso di disiscrizione.

Strumenti di analisi avanzata consentono di segmentare i dati in base al tipo di oggetto, al settore di attività del destinatario o al comportamento di apertura. Integrando questi dati nei workflow email è possibile affinare progressivamente le tecniche di scrittura, aumentando l’efficacia generale della comunicazione.

L’obiettivo non è semplicemente migliorare il dato numerico, bensì costruire una relazione reale e proficua con il pubblico.

Un oggetto ben scritto ripaga sempre!

Scrivere un oggetto efficace nell’email marketing richiede impegno e una profonda attenzione ai dettagli. È fondamentale partire dalla conoscenza del proprio pubblico, comprendendone le esigenze, i desideri e le aspettative. Ogni parola deve essere scelta con cura, il tono calibrato per risultare in sintonia con chi legge e il messaggio deve integrarsi in modo armonioso con l’intera comunicazione. L’oggetto diventa così il primo punto di contatto, un elemento capace di catturare l’interesse e trasmettere valore.

Questa abilità si sviluppa attraverso un processo di pratica costante e osservazione attenta. Gli aggiustamenti, anche minimi, fanno la differenza, così come la capacità di interpretare i segnali di risposta del pubblico.

Scrivere un oggetto efficace significa creare un legame diretto, facendo emergere in poche parole l’essenza del messaggio e suscitando curiosità o interesse. È un lavoro meticoloso, dove ogni dettaglio contribuisce al successo di una campagna e alla costruzione di relazioni solide con il destinatario.

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