Costruire un flusso di comunicazione automatizzata attraverso le email consente alle imprese di mantenere un dialogo stabile con clienti, prospect e partner. Questa attività, quando gestita con coerenza e precisione, aiuta a organizzare contenuti, promuovere servizi, consolidare la reputazione e generare opportunità commerciali.
L’automazione DEM si presta in modo efficace alla realizzazione di workflow strutturati, che agiscono in base a comportamenti, tempi e preferenze degli utenti.
Per sviluppare un sistema di email marketing che risulti davvero efficace, è necessario integrare logica, tecnica e strategia in ogni fase: dalla segmentazione dei contatti alla scrittura dei messaggi, dalla definizione dei trigger fino alla misurazione dei risultati.
Che cos’è un workflow nel marketing email
Un workflow è una sequenza di azioni programmata all’interno di una piattaforma di automazione. In ambito DEM, si traduce in una serie di email inviate automaticamente in base a eventi specifici. L’iscrizione a una newsletter, l’apertura di un messaggio, il clic su un link o la mancata interazione sono solo alcune delle condizioni che possono attivare un percorso personalizzato.
L’obiettivo è accompagnare il destinatario in un viaggio comunicativo coerente, in cui ogni messaggio segue una logica precisa e risponde a un comportamento osservabile. La costruzione di questi flussi richiede chiarezza strutturale e capacità di anticipare le esigenze dell’utente. In questo contesto, la tecnologia consente di gestire processi complessi con continuità, senza dover intervenire manualmente su ogni contatto.
Segmentazione: il punto di partenza
Un workflow funziona soltanto se si conosce bene il pubblico a cui si rivolge. La segmentazione è il primo passaggio operativo.
Consiste nel suddividere la lista di contatti in gruppi omogenei sulla base di parametri rilevanti. Tra i più utilizzati ci sono il settore di appartenenza, la funzione aziendale, l’anzianità del contatto nel database, la fonte di acquisizione e il comportamento pregresso in termini di apertura e clic.
Un contatto che si iscrive tramite una landing page tecnica avrà un interesse diverso rispetto a chi arriva da un form generico. Allo stesso modo, un decision maker di un’azienda ICT richiede contenuti e tono differenti rispetto a un responsabile acquisti in ambito GDO.
Ogni informazione raccolta serve a costruire un segmento con caratteristiche precise, che guideranno la logica del flusso.
Strutturare il percorso: logiche e contenuti
Dopo aver definito i segmenti, si passa alla progettazione del workflow. Ogni sequenza deve rispondere a un obiettivo specifico: onboarding, lead nurturing, fidelizzazione, riattivazione, cross-selling o promozione di un evento. La struttura si articola attraverso email concatenate, ciascuna con un contenuto coerente e una call to action ben definita.
Un esempio classico di flusso prevede una mail di benvenuto inviata subito dopo la registrazione, seguita da un secondo messaggio che approfondisce un contenuto, poi da una proposta operativa o commerciale. I tempi tra un invio e l’altro devono essere calibrati con attenzione, così come il linguaggio e la grafica. Ogni elemento va pensato per garantire continuità, leggibilità e pertinenza.
Automatizzare senza perdere il controllo
Le piattaforme di automazione più evolute consentono di visualizzare ogni flusso in forma grafica e di impostare trigger avanzati.
Un clic su un link può attivare un percorso parallelo, così come la mancata apertura di un messaggio può portare a un invio alternativo. Questa flessibilità permette di adattare il workflow al comportamento reale degli utenti, ottimizzando i tassi di interazione.
La tecnologia, però, va usata con criterio. È importante non sovraccaricare i contatti con messaggi ridondanti. Ogni sequenza deve essere pensata per offrire valore in ogni passaggio. Anche la frequenza ha un peso decisivo: un invio ogni due giorni può funzionare durante una campagna promozionale, mentre in fase di fidelizzazione è preferibile adottare cadenze settimanali o mensili, mantenendo vivo il rapporto senza risultare invasivi.
L’integrazione con CRM e altri strumenti
Per gestire in modo fluido i dati e aggiornare costantemente le liste, è utile collegare la piattaforma DEM al proprio CRM aziendale. In questo modo, ogni interazione viene registrata in tempo reale e si possono definire automatismi più sofisticati, in base a fatturato, area geografica, stato della trattativa o altri parametri gestionali.
Le soluzioni più complete consentono anche di sincronizzare la piattaforma con strumenti per la generazione dei lead, come form dinamici, chatbot o landing page con tracciamento UTM. Questa integrazione rafforza la capacità del workflow di adattarsi alle evoluzioni del contatto, mantenendo sempre aggiornate le informazioni di riferimento.
Monitoraggio e correzione del workflow
Ogni workflow deve essere monitorato con regolarità. Le metriche fondamentali da considerare comprendono il tasso di apertura, la percentuale di clic, il tasso di conversione, la durata media della lettura, la frequenza di disiscrizione. A partire da questi dati è possibile valutare la bontà della sequenza, identificare eventuali punti deboli e apportare modifiche efficaci.
Se un’email ha un oggetto poco performante, può essere testata una variante A/B. Se un contenuto viene ignorato, è possibile riformularlo o sostituirlo. Il workflow, per essere davvero efficace, deve rimanere un sistema in continua ottimizzazione.
L’analisi dei KPI consente di individuare le sequenze più performanti e replicarne la struttura su altri segmenti o obiettivi.
Un esempio concreto
Un’azienda specializzata nello sviluppo di software gestionali ha implementato un workflow strutturato per gestire in modo sistematico i lead acquisiti attraverso una campagna pubblicitaria su LinkedIn rivolta a responsabili IT e amministrativi di PMI. La strategia è partita da una segmentazione iniziale basata sul settore di appartenenza e sulla dimensione aziendale, in modo da proporre contenuti perfettamente coerenti con il profilo professionale del destinatario.
Il flusso automatizzato si è articolato in quattro email distribuite su un arco di dieci giorni. Il primo messaggio, inviato immediatamente dopo il download di un ebook introduttivo, forniva una guida dettagliata alla digitalizzazione dei processi contabili. Due giorni dopo, i contatti ricevevano una testimonianza video registrata da un cliente reale, con spiegazioni pratiche sull’integrazione del software nei flussi di lavoro esistenti. Il terzo invio proponeva un confronto tecnico tra due soluzioni presenti sul mercato, evidenziando in modo oggettivo vantaggi e funzionalità. L’ultima email conteneva un’offerta commerciale a tempo, riservata esclusivamente a chi aveva completato almeno una delle azioni precedenti, come apertura o clic.
L’invio di ciascuna email era subordinato a condizioni precise, impostate sulla base di trigger comportamentali. Ciò ha permesso di evitare sovrapposizioni e messaggi superflui, mantenendo alta la pertinenza. I risultati raccolti sono stati monitorati attraverso la piattaforma di automazione integrata con il CRM aziendale. Il tasso medio di apertura si è attestato al 41%, con una percentuale di clic pari al 12%. Il 27% dei destinatari ha completato il download dell’ebook iniziale, mentre il 9% ha compilato il form per richiedere una consulenza personalizzata.
L’analisi dei dati ha mostrato che la sequenza risultava particolarmente efficace tra le aziende con meno di cinquanta dipendenti e con sede nel Nord Italia. Di conseguenza, il team marketing ha deciso di replicare la struttura del workflow anche per altri canali di acquisizione, come campagne Google Ads e inviti a webinar tematici, adattando i contenuti in base alla fonte e al contesto.
Questa esperienza ha dimostrato come una gestione precisa e dinamica delle automazioni consenta non solo di aumentare la quantità di lead qualificati, ma anche di semplificare il lavoro del reparto commerciale, offrendo loro contatti già predisposti all’ascolto e alla valutazione della proposta.
Una riflessione operativa
Sviluppare un workflow efficace richiede tempo e attenzione ai dettagli. Non basta replicare modelli preconfezionati o affidarsi a strumenti sofisticati. Serve conoscere il proprio pubblico, definire obiettivi realistici, saper scrivere email funzionali, aggiornare continuamente le sequenze, leggere i dati e prendere decisioni rapide. Un workflow ben costruito si rivela una risorsa preziosa per il marketing, la vendita e la gestione della relazione con il cliente. Chi sceglie di impostarlo con metodo può costruire un sistema solido, flessibile, capace di generare valore nel tempo.
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